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Questo non è uno studio su quel 'mondo di mondi' solitamente generalizzato con gli etnonimi 'rom e sinti'. Piuttosto, si tratta di una riflessione (filosofico-politica) su noi stessi. Sul nostro modo di simbolizzare, categorizzare e gestire politicamente la presenza secolare di migliaia di persone (italiane e non) definite ancora oggi 'zingari' o 'nomadi'. Ciò a partire da un'analisi documentale critica, attorno ad una domanda che è anche un dato di fatto storico: perché da decenni la presenza dei 'figli del vento' pone una costante ed irrisolta 'questione problematica', se non un''urgenza', al nostro apparato politico-normativo?